Sommario:
Nel 1999 il Fondo Pensioni della Cassa di Risparmio di Firenze bloccò la perequazione per due anni, e questa decurtazione non venne mai recuperata.
L’ Associazione Pensionati chiese più volte, anche con una raccolta di firme del 2002, il ripristino di questa perequazione, ma tale richiesta non venne mai accolta.
Nel 2010 si decise di promuovere alcune cause collettive, promosse dall’ Associazione Pensionati, che vennero affidate all’ Avv. Michele Iacoviello, che le vinse tutte.
Si veda la prima sentenza del tribunale del 18 settembre 2012 (clicca qui).
Il Fondo ricorse in appello, ma perse di nuovo, con sentenza di Appello del 29 aprile 2014 (clicca qui).
Il Fondo allora rinunziò ad andare in Cassazione, facendo passare in giudicato la sentenza.
Sembrò allora ovvio che il Fondo pagasse tutti i pensionati, considerato che aveva rinunziato al ricorso per Cassazione.
Inaspettatamente, invece, il Fondo ricominciò a resistere in giudizio, ma perse nuovamente con sentenza del 2 aprile 2015.
L’ Associazione Pensionati offrì al Fondo una conciliazione, ma il Fondo decise addirittura di ricorrere in appello. Senonchè Il Fondo, dopo aver proposto l’ appello, il giorno dell’ udienza (8 novembre 2016) poi rinunziò all’ appello e non andò neppure a decisione.
Nel frattempo il Fondo accettò finalmente di pagare gli altri pensionati, ma rifiutò poi di incontrare lo Studio Iacoviello per l’esame dei conteggi della conciliazione collettiva.
Anzi il Fondo ha rifiutato di dare ad ogni interessato il conteggio analitico delle sue spettanze, ma comunque ha preteso che ogni pensionato firmasse preventivamente una rinunzia a contestare gli importi.
Lo Studio Iacoviello – molto contrariato da questo fatto – deve pertanto declinare ogni responsabilità per quanto avvenuto in sede di conciliazione collettiva, alla quale non ha partecipato.
Lo Studio Iacoviello non è quindi responsabile dei conteggi dell’ importo mensile pagato dal Fondo.
Soprattutto lo Studio Iacoviello non si assume alcuna responsabilità sul conteggio degli arretrati, poichè il Fondo ha rifiutato di tener conto delle lettere interruttive della prescrizione (tutte in suo possesso) se nel frattempo il pensionato le aveva smarrite
Si pregano quindi – a malincuore – tutti gli iscritti di non insistere verso lo Studio per avere informazioni sul contenuto della transazione, cui lo Studio è rimasto estraneo, e non per sua volontà.
Cassa di Risparmio di Firenze
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