La COVIP, i suoi poteri e le sue Delibere


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Che cosa è la Covip

La Covip è l’ Autorità di Vigilanza sui Fondi Pensione (come la Consob è l’ autorità di vigilanza sulla Borsa), ed è sottoposta a sua volta alla vigilianza del Ministero del Lavoro.
La Covip è stata istituita con il Decreto Legislativo n. 124 del 1993 (poi abrogato), ed oggi è regolata dalle norme di cui al Decreto Leg.vo n. 252 del 2005 sulla previdenza complementare (in particolare dall’art. 19).
Il sito della Covip è: www.covip.it, su cui si trova anche l’ Albo dei Fondi Pensione (clicca qui).

La Covip vigila su due settori della previdenza:

  1. La previdenza complementare di cui al Decreto Leg.vo n. 252 del 2005 
  2. Le Casse Professionali di previdenza dei liberi professionisti, di cui al D.Lgs. n. 509 del 1994

Le Autorità amministrative indipendenti

La Covip è una delle Autorità amministrative indipendenti.
Le autorità amministrative indipendenti esercitano funzioni di controllo e regolamentazione in settori considerati particolarmente sensibili o ad alto contenuto tecnico. In questi casi, è richiesta una condizione di autonomia allo scopo di garantire la neutralità nei confronti degli interessi pubblici e privati coinvolti.

In Italia le principali Autorità sono le seguenti:

  1. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust)
  2. L’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM)
  3. l’ IVASS, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni;
  4. il Garante per la Privacy;
  5. La Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB).

I poteri della Covip

In particolare la Covip ha il potere di:

  1. Emanare Delibere e Circolari
  2. Approvare gli Statuti
  3. Vigilare sull’andamento dei Fondi Pensione, inviando ispezioni e chiedendo chiarimenti e convocando gli organi di ammnistrazione e di controllo
  4. Esaminare i reclami degli iscritti ai Fondi
  5. Approvare la fusione dei Fondi Pensione
  6. Commissariare i Fondi in caso di irregolarità
  7. Imporre interventi e misure nel caso di squilibrio dei Fondi
  8. Irrogare sanzioni in caso di irregolarità degli Organi amministrativi e di controllo

Verso la Covip è possibile esercitare il diritto di accesso amministrativo di cui alla legge 241/90 e seguenti.

La Covip pubblica periodicamente un Bollettino ufficiale, reperibile sul suo sito (clicca qui)

La MEFOP

Spesso i Fondi Pensione si rivolgono alla Mefop per avere consulenza e chiarimenti, e questo ha talvolta ingenerato involontariamente l’equivoco secondo cui si sarebbe in presenza di una sorta di autorità pubblica.

Ma che cosa è la Mefop: è una pubblica Autorità come la Covip o l’IVASS ?

Assolutamente no: è una semplice Spa di diritto privato (sia pure a prevalente capitale pubblico come il Monte Paschi di Siena Spa), senza alcun potere autoritativo o di vigilanza, costituita in attuazione dell’art. 59, comma 31, della Legge 27.12.1997 n. 449Al fine di favorire lo sviluppo dei fondi pensionistici di cui al decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124, attraverso attività di promozione e formazione nonché attraverso l’individuazione e la costruzione di modelli di riferimento per la valutazione finanziaria e il monitoraggio dei portafogli dei fondi”.
Come si vede la sua finalità è l’ “attività di promozione e formazione” e solo per i “fondi pensionistici di cui al decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124“.
Non è quindi prevista una sua attività di vigilanza e neppure di consulenza legale, per la quale è tenuta come tutti comunque a rispettare l’art. 23 della Legge 247/12 sulla professione forense.
Inoltre moltissimi suoi soci azionisti sono proprio i Fondi Pensione, che quindi non potrebbero certo essere contemporaneamente sia “controllori” che “controllati” (clicca qui per vedere l’elenco).
Neppure è una Associazione di categoria come ad esempio l’Assoprevidenza.

Il potere della Covip di emanare Delibere e Circolari

La Covip può emanare delle Delibere integrative delle norme di legge, che hanno valore giuridico vincolante (ma non se sono in contrasto con la legge) e sono altresì pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.
Sul sito della Covip questi atti si trovano al link: https://www.covip.it/normativa/fondi-pensione/atti-generali-covip

L’elenco delle Delibere e delle Circolari della Covip

Le Delibere e Circolari sono elencate qui di seguito, e sono ordinate cronologicamente per:
[anno]_[mese]_[giorno] – Denominazione:

2021_05_19 – Deliberazione_19_maggio_2021_schemi_statuto_regolamenti

2021_05_19 – Deliberazione_19_maggio_2021_regolamento_procedure

2021_02_25 – Covip Delibera_25_febbraio_2021

2020_12_22 – Deliberazione Covip – Istruzioni sulla trasparenza del 22 dicembre 2020 – testo consolidato

2020_12_22 – Deliberazione Covip – modalità delle adesioni

Articolo 19 del Decr. Leg.vo 252/05 – Compiti della COVIP

  1. Le forme pensionistiche complementari di cui al presente decreto, ivi comprese quelle di cui all’articolo 20, commi 1, 3 e 8, nonché i fondi che assicurano ai dipendenti pubblici prestazioni complementari al trattamento di base e al TFR, comunque risultino gli stessi configurati nei bilanci di società o enti ovvero determinate le modalità di erogazione, ad eccezione delle forme istituite all’interno di enti pubblici, anche economici, che esercitano i controlli in materia di tutela del risparmio, in materia valutaria o in materia assicurativa, sono iscritte in un apposito albo, tenuto a cura della COVIP.

1-bis. La COVIP fornisce informativa all’AEAP, secondo le modalità dalla stessa definite, in merito ai fondi iscritti all’Albo e alle eventuali cancellazioni effettuate (1).

  1. In conformità agli indirizzi generali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, e ferma restando la vigilanza di stabilità esercitata dalle rispettive autorità di controllo sui soggetti abilitati di cui all’articolo 6, comma 1, la COVIP esercita, anche mediante l’emanazione di istruzioni di carattere generale e particolare, la vigilanza su tutte le forme pensionistiche complementari con approccio prospettico e basato sul rischio. I poteri di vigilanza sono esercitati in modo tempestivo e proporzionato alle dimensioni, alla natura, alla portata e alla complessità delle attività della forma pensionistica complementare. In tale ambito (2):
    1. definisce le condizioni che, al fine di garantire il rispetto dei principi di trasparenza, comparabilità e portabilità, le forme pensionistiche complementari devono soddisfare per poter essere ricondotte nell’ambito di applicazione del presente decreto ed essere iscritte all’albo di cui al comma 1;
      a-bis) elabora gli schemi degli statuti e dei regolamenti delle forme pensionistiche complementari (3);
      a-ter) detta disposizioni di dettaglio, anche attraverso gli schemi degli statuti e dei regolamenti, in materia di sistema di governo delle forme pensionistiche complementari, con esclusione dei fondi pensione costituiti nella forma di patrimoni separati ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera i), incluse le funzioni fondamentali, nonchè relativamente al documento sulla politica di remunerazione e al documento sulla valutazione interna del rischio (4);
    2. approva gli statuti e i regolamenti delle forme pensionistiche complementari, verificando la ricorrenza delle condizioni richieste dal presente decreto e valutandone anche la compatibilità rispetto ai provvedimenti di carattere generale da essa emanati; nel disciplinare, con propri regolamenti, le procedure per l’autorizzazione dei fondi pensione all’esercizio dell’attività e per l’approvazione degli statuti e dei regolamenti dei fondi, nonché delle relative modifiche, la COVIP individua procedimenti di autorizzazione semplificati, prevedendo anche l’utilizzo del silenzio-assenso e l’esclusione di forme di approvazione preventiva. Tali procedimenti semplificati devono in particolar modo essere utilizzati nelle ipotesi di modifiche statutarie e regolamentari conseguenti a sopravvenute disposizioni normative. Ai fini di sana e prudente gestione, la COVIP può richiedere di apportare modifiche agli statuti e ai regolamenti delle forme pensionistiche complementari, fissando un termine per l’adozione delle relative delibere (5);
    3. verifica la coerenza della politica di investimento e dei criteri di individuazione e ripartizione del rischio della forma pensionistica complementare, illustrati nel documento di cui all’articolo 6, comma 5-quater, con le previsioni di cui all’articolo 6 e relative disposizioni di attuazione (6);
    4. definisce, sentite le autorità di vigilanza sui soggetti abilitati a gestire le risorse delle forme pensionistiche complementari, i criteri di redazione delle convenzioni per la gestione delle risorse, cui devono attenersi le medesime forme pensionistiche e i gestori nella stipula dei relativi contratti;
    5. [verifica le linee di indirizzo della gestione e] vigila sulla corrispondenza delle convenzioni per la gestione delle risorse ai criteri di cui [all’articolo 6, nonché] alla lettera d) (7);
    6. indica criteri omogenei per la determinazione del valore del patrimonio delle forme pensionistiche complementari, della loro redditività, nonché per la determinazione della consistenza patrimoniale delle posizioni individuali accese presso le forme stesse; detta disposizioni volte all’applicazione di regole comuni a tutte le forme pensionistiche circa la definizione del termine massimo entro il quale le contribuzioni versate devono essere rese disponibili per la valorizzazione; detta disposizioni per la redazione dei bilanci, dei rendiconti e delle relazioni ai predetti documenti, nonchè circa le modalità attraverso le quali tali documenti sono resi pubblici e resi disponibili agli aderenti; detta disposizioni per la tenuta delle scritture contabili, prevedendo: il modello di libro giornale, nel quale annotare cronologicamente le operazioni di incasso dei contributi e di pagamento delle prestazioni, nonché ogni altra operazione, gli eventuali altri libri contabili, il prospetto della composizione e del valore del patrimonio della forma pensionistica complementare attraverso la contabilizzazione secondo i criteri definiti in base al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, evidenziando le posizioni individuali degli iscritti [e il rendiconto annuale della forma pensionistica complementare; il rendiconto e il prospetto sono considerati quali comunicazioni sociali agli effetti di cui all’articolo 2621 del codice civile] (8);
    7. detta disposizioni volte a garantire la trasparenza delle condizioni contrattuali di tutte le forme pensionistiche complementari, al fine di tutelare l’adesione consapevole dei soggetti destinatari e garantire il diritto alla portabilità della posizione individuale tra le varie forme pensionistiche complementari, avendo anche riguardo all’esigenza di garantire la comparabilità dei costi; garantisce che gli iscritti attivi possano ottenere, a richiesta, informazioni in merito alle conseguenze della cessazione del rapporto di lavoro sui loro diritti pensionistici complementari e, in particolare, relative:

1) alle condizioni che disciplinano l’acquisizione di diritti pensionistici complementari e alle conseguenze della loro applicazione in caso di cessazione del rapporto di lavoro;

2) al valore dei diritti pensionistici maturati o ad una valutazione dei diritti pensionistici maturati effettuata al massimo nei dodici mesi precedenti la data della richiesta;

3) alle condizioni che disciplinano il trattamento futuro dei diritti pensionistici in sospeso; garantisce, altresì, che gli iscritti di cui all’articolo 14, comma 2, lettera c-bis), nonchè gli eredi e beneficiari di cui all’articolo 14, comma 3, possano ottenere, su richiesta, informazioni relative al valore dei loro diritti pensionistici in sospeso, o a una valutazione dei diritti pensionistici in sospeso effettuata al massimo nei dodici mesi precedenti la data della richiesta, e alle condizioni che disciplinano il trattamento dei diritti pensionistici in sospeso; disciplina, tenendo presenti le disposizioni in materia di sollecitazione del pubblico risparmio, le modalità di offerta al pubblico di tutte le predette forme pensionistiche, dettando disposizioni volte all’applicazione di regole comuni per tutte le forme pensionistiche complementari, relativamente alle informazioni generali sulla forma pensionistica complementare, alle informazioni ai potenziali aderenti, alle informazioni periodiche agli aderenti, alle informazioni agli aderenti durante la fase di prepensionamento e alle informazioni ai beneficiari durante la fase di erogazione delle rendite. A tale fine elabora schemi per le informative da indirizzare ai potenziali aderenti, agli aderenti e ai beneficiari di tutte le forme pensionistiche complementari. Detta disposizioni sulle modalità di pubblicità (9) (10);

h) vigila sull’osservanza delle disposizioni del presente decreto e delle disposizioni secondarie di attuazione dello stesso, nonchè delle disposizioni dell’Unione europea direttamente applicabili alle forme pensionistiche complementari, con facoltà di sospendere o vietare la raccolta delle adesioni in caso di violazione delle disposizioni stesse (11);

i) esercita il controllo sulla gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale, contabile delle forme pensionistiche complementari, anche mediante ispezioni presso le stesse, ivi comprese le attività esternalizzate e su quelle oggetto di riesternalizzazione, richiedendo l’esibizione dei documenti e degli atti che ritenga necessari (12);

l) riferisce periodicamente al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, formulando anche proposte di modifiche legislative in materia di previdenza complementare (13);

l-bis) diffonde regolarmente informazioni relative all’andamento della previdenza complementare (14);

m) [pubblica e] diffonde informazioni utili alla conoscenza dei temi previdenziali (15);

n) programma ed organizza ricerche e rilevazioni nel settore della previdenza complementare anche in rapporto alla previdenza di base; a tale fine, le forme pensionistiche complementari sono tenute a fornire i dati e le informazioni richiesti, per la cui acquisizione la COVIP può avvalersi anche dell’Ispettorato del lavoro.

3. Per l’esercizio della vigilanza, la COVIP può richiedere in qualsiasi momento che l’organo di amministrazione e di controllo, il direttore generale, il responsabile e i titolari delle funzioni fondamentali forniscano alla stessa, per quanto di rispettiva competenza, informazioni e valutazioni su qualsiasi questione relativa alla forma pensionistica complementare e trasmettano ogni dato e documento richiesto. Con le modalità e nei termini da essa stessa stabiliti, la COVIP può disporre l’invio sistematico:

  1. delle segnalazioni statistiche e di vigilanza, comprese quelle a livello di singolo iscritto, nonchè di ogni altro dato e documento, anche per finalità di monitoraggio del funzionamento complessivo del sistema di previdenza complementare in attuazione delle lettere l), l-bis), m) e n) del comma 2;
  2. dei verbali delle riunioni e degli accertamenti degli organi di controllo delle forme pensionistiche complementari (16). 
    1.  

4. La COVIP può altresì:

    1. convocare presso di sè i componenti degli organi di amministrazione e di controllo, i direttori generali, i responsabili delle forme pensionistiche complementari e i titolari delle funzioni fondamentali (17);
    2. ordinare la convocazione degli organi di amministrazione e di controllo delle forme pensionistiche complementari, fissandone l’ordine del giorno; in caso di inottemperanza può procedere direttamente alla convocazione degli organi di amministrazione e di controllo delle forme pensionistiche complementari (18);
      b-bis) inibire con provvedimento motivato, in tutto o in parte, per un periodo massimo di 60 giorni, l’attività della forma pensionistica complementare ove vi sia il fondato sospetto di grave violazione delle norme del presente decreto e vi sia urgenza di provvedere (19).
  1. Nell’esercizio della vigilanza la COVIP ha diritto di ottenere le notizie e le informazioni richieste alle pubbliche amministrazioni. (20).

5-bis. Tenuto conto della dimensione, della natura, della portata e della complessità delle attività delle forme pensionistiche complementari, la COVIP esamina periodicamente le strategie, i processi e le procedure di segnalazione stabiliti dalle forme pensionistiche complementari per rispettare le disposizioni del presente decreto e della normativa secondaria adottata in attuazione dello stesso. Il riesame tiene conto delle circostanze in cui le forme pensionistiche complementari operano e, ove opportuno, dei soggetti che eseguono per loro conto funzioni fondamentali o qualsiasi altra attività esternalizzata. Tale esame comprende:

    1. una valutazione dei requisiti qualitativi relativi al sistema di governo;
    2. una valutazione dei rischi cui la forma pensionistica è esposta;
    3. una valutazione della capacità della forma di valutare e gestire tali rischi (21).

5-ter. La COVIP può adottare ogni strumento di monitoraggio ritenuto opportuno, incluse le prove di stress, che consenta di rilevare il deterioramento delle condizioni finanziarie di una forma pensionistica complementare e di monitorare come vi sia posto rimedio (22).

5-quater. La COVIP può richiedere alle forme pensionistiche complementari di rimediare alle carenze o alle deficienze individuate nel quadro della procedura di cui ai commi 5-bis e 5-ter. (23)

  1. La COVIP, nei casi di crisi o di tensione sui mercati finanziari, tiene conto degli effetti dei propri atti sulla stabilità del sistema finanziario degli altri Stati membri, anche avvalendosi degli opportuni scambi di informazioni con l’AEAP, il Comitato congiunto, il CERS e le autorità di vigilanza degli altri Stati membri (24).
  2. Entro il 31 maggio di ciascun anno la COVIP trasmette al Ministro del lavoro e delle politiche sociali una relazione sull’attività svolta, sulle questioni in corso di maggior rilievo e sugli indirizzi e le linee programmatiche che intende seguire. Entro il 30 giugno successivo il Ministro del lavoro e delle politiche sociali trasmette detta relazione al Parlamento con le proprie eventuali osservazioni.

7-bis. I dipendenti e gli esperti addetti alla COVIP, nell’esercizio delle funzioni di vigilanza, sono incaricati di un pubblico servizio (25).

[1] Comma inserito dall’articolo 6, comma 6, lettera a), del D. Lgs. 30 luglio 2012, n.130.
[2] Alinea modificato dall’articolo 1, comma 23, lettera a), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[3 – 4] Lettera inserita dall’articolo 1, comma 23, lettera a), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[5 – 8] Lettera modificata dall’articolo 1, comma 23, lettera a), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[9] Per l’adozione degli schemi di statuto, di regolamento e di nota informativa di cui alla presente lettera vedi la Deliberazione COVIP 31 ottobre 2006. Vedi anche la Deliberazione della Commissione di vigilanza sui fondi pensione 29 maggio 2008.
[10] Lettera modificata dall’articolo 1, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 21 giugno 2018, n. 88 e successivamente dall’articolo 1, comma 23, lettera a), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[11] Lettera sostituita dall’articolo 1, comma 23, lettera a), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[12] Lettera modificata dall’articolo 1, comma 23, lettera a), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[13] Così corretto in Gazz. Uff. 30 gennaio 2006, n. 24.
[14] Lettera inserita dall’articolo 1, comma 23, lettera a), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[15] Lettera modificata dall’articolo 1, comma 23, lettera a), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[16] Comma sostituito dall’articolo 1, comma 23, lettera b), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[17 – 18] Lettera sostituita dall’articolo 1, comma 23, lettera c), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[19] Lettera aggiunta dall’articolo 6 del D.Lgs. 6 febbraio 2007, n. 28
[20] Comma modificato dall’articolo 5 del D.Lgs. 6 febbraio 2007, n. 28 e successivamente sostituito dall’articolo 6, comma 6, lettera b), del D. Lgs. 30 luglio 2012, n.130.
[21 – 23] Comma inserito dall’articolo 1, comma 23, lettera c), del D.Lgs. 13 dicembre 2018, n. 147.
[24] Comma sostituito dall’articolo 6, comma 6, lettera c), del D. Lgs. 30 luglio 2012, n.130.
[25] Comma inserito dall’articolo 6, comma 6, lettera d), del D. Lgs. 30 luglio 2012, n.130.